Finora il ministro Giannini ha fatto peggio dei predecessori, sul piano del digitale. Nel 2015 potrebbe riscattarsi: grazie a diritto d’accesso banda larga, anche mobile; attuazione dei principi della Buona Scuola e di due decreti Carrozza finora disattesi, sui contenuti digitali e sulle piattaforme di gestione didattica e amministrativa. Sarà la volta buona?